domenica 4 dicembre 2016

Step 19 - Anatomia del Grigio Asparago

So perfettamente di non essere il più bello, non essere il più brillante, quello che tutti vorrebbero essere, invidiato e rispettato, non potrò mai essere il colore delle camerette delle quattordicenni, o essere elegante come il mio amico Nero, o positivo come il Giallo, ma io sono il Grigio Asparago, non vorrei essere altro, il mondo ha bisogno di me.

Nasco dall'esigenza di compromesso, da quella sfumatura che rende reale il mondo, che lo rende tale da non poterlo confondere con la fantasia, che ci tiene tutti con i piedi per terra. Nasco dall'incrocio tra il Verde ed il Grigio, a metà tra il colore che rappresenta la vita e la natura e quello che rappresenta la morte e l'asettico.

Malgrado tutto, io rappresento il mondo perché, come per tutti i miei fratelli colori, senza di me il mondo non sarebbe quello che tutti conoscono. Pensate alzarvi una mattina e scoprire che sono scomparso, che non esisto più, nessuno ha sentito parlare di me, che me ne sono andato. Come riconoscereste gli asparagi, che colore avrebbe la muffa nei vostri frigoriferi, quale sfumatura dareste all'oscuro sottobosco che intravedete dai finestrini dei treni in lontananza?

E se fosse proprio questo il segreto? IO SERVO! Io sono l'eminenza grigia che si nasconde dietro al segreto della bellezza e della felicità che altri colori possono trasmettere, sono il perfetto oppositore, l'antagonista senza il quale gli eroi sarebbero solo goffi e muscolosi bell'imbusti incapaci di fare qualsiasi cosa se non compiere imprese leggendarie di cui nessuno sente la necessità. Come disse Charles Bukowski: "La Pace senza la Guerra non è nulla, solo una promessa mai realizzata. Senza la Guerra probabilmente Hemingway sarebbe stato un alcolizzato seduto in qualche bar in compagnia di un torero sifilitico".



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